Wi-Fi: i rischi per la salute


L'inquinamento elettromagnetico generato dal Wi-Fi, sistema di collegamento internet senza fili, e i rischi provocati per la salute umana sono i temi dell'inchiesta che trovate sul numero di Marzo di Terra Nuova.
Le reti WLAN sono il risultato di un progresso che, in cambio di un servizio, trascura irresponsabilmente i pericoli che questo può comportare al benessere dell'uomo.

I sistemi di internet senza fili hanno innalzato ovunque il livello di inquinamento eletromagnetico. Dal mondo scientifico arrivano pareri contrastanti sui possibili effetti sulla salute, ma come di consueto la prudenza è sacrificata sull'altare del mercato.

Il sistema Wi-Fi, noto anche come standard IEEE 801.11, indica tutti quei dispositivi in grado di collegarsi a internet tramite reti locali senza fili (WLAN).
Una tecnologia sempre più diffusa, se si considera che nel 2007 il consumo di apparecchiature dotate di Wi-Fi è cresciuto di circa il 43% rispetto al 2006 (dati In-Stat e Wi-Fi Alliance) e che nel 2008 genererà profitti per 3,1 miliardi di dollari (dati Allied business intelligence – Abi). Le previsioni per i prossimi anni sono davvero da capogiro: si parla di circa 700 milioni di prodotti venduti entro il 2011.

Una stazione radio in casa
Wi-Fi, telefoni cellulari, baby monitor, cordless e bluetooth: anche se le lunghezze d’onda utilizzate sono leggermente diverse, il tipo di radiazioni emesse da questi apparecchi è molto simile. Per trasmettere i dati, infatti, le onde vengono «pulsate» in un rapido on-off e, anche se il segnale ha spesso una potenza bassa, nel momento in cui i dati vengono effettivamente trasmessi può raggiungere picchi di potenza molto alti.
Nel corso di una puntata di Panorama, una trasmissione della Bbc, l’associazione di consumatori Powerwatch ha spiegato come le radiazioni emesse da un computer portatile Wi-Fi siano pari a quelle presenti nell’area più vicina a una stazione radio base della telefonia mobile.
Una conclusione criticata aspramente da rappresentanti dell’industria delle telecomunicazioni, perché faceva capire come i rischi per la salute
legati all’utilizzo dei cellulari fossero applicabili anche per l’esposizioni
alle onde del Wi-Fi.
Ulteriori preoccupazioni sono state sollevate in seguito anche da Sir William
Stewart, presidente dell’Agenzia britannica per la protezione della
salute (Hpa) ed ex consulente scientifico del governo Thatcher, che ha affermato che cellulari e ripetitori potrebbero essere i responsabili di tumori, disturbi mentali e danneggiamento cellulare e, soprattutto, che «l’approccio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non è una riflessione accurata sulla letteratura scientifica attuale». In seguito a queste pesanti affermazioni, l’Oms ha cercato di negare quello che Stewart aveva detto pubblicamente, ed ha poi cambiato le sue linee guida ufficiali: oggi, invece di affermare che non esiste «nessuna prova» che il Wi-Fi sia pericoloso, afferma che non esistono «prove consistenti» sul fatto che il Wi-Fi e le WLAN minaccino la salute
della popolazione...

>> Quali sono i rischi per la salute?
>> Che tipo di effetti biologici si possono riscontrare a lungo termine?
>> Cosa affermano gli studi più recenti?
>> Quali sono le accortezze che il consumatore può mettere in atto per difendersi da questi campi elettromagnetici?

L'autrice risponde a queste domande tramite interviste, dati aggiornati e approfondimenti, consigli per la salute del lettore.

La versione completa dell'articolo "Wi-Fi: i rischi per la salute" di Federica Seneghini è disponibile sul numero di Marzo di Terra Nuova.

http://www.aamterranuova.it/article1982.htm

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