GARA D'ASTA PER LA TECNOLOGIA WIMAX

LETTERA DA INVIARE VIA E-MAIL O FAX OPPURE SERVIZIO POSTALE

Al Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni,

In linea con gli obiettivi del Governo da lei chiariti (comunicato ANSA di giovedì 22 marzo 2007) di "garantire il diritto di accesso ai servizi della banda larga come diritto universale, cioe' a disposizione della totalità della popolazione", la tecnologia WiMax attualmente è un insostituibile strumento che potrà innovare il nostro sistema economico e far progredire di pari passo quello democratico e civile del Paese.

Il Wi-Max è tra le tecnologie più accreditate per superare il 'digital divide', permetterebbe cioè anche ai residenti non coperti dalla banda larga di accedere pienamente ai servizi internet, con un'effettiva tutela del diritto di espressione del pensiero (art.21 Cost.), nonché allo sviluppo del commercio telematico (democrazia dell'informazione).

Il Wi-Max è una tecnologia di connessione 'senza fili' protagonista di questo decennio che consente la trasmissione di canali televisivi, oltre che di dati e di connessioni telefoniche via etere richiedendo investimenti limitati. Infatti, un'unica stazione trasmittente può supportare almeno 40 aziende o 70 abitazioni.

Presto saranno aperte le aste per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze Wi-Max.
Contrariamente all'interesse dei cittadini e di una sana concorrenza c'è il serio pericolo che questa tecnologia sia compromessa dalla creazione di rendite di posizione di stampo medioevale. In particolare c'è il rischio che gli attuali operatori telefonici si aggiudichino, in tutto o in parte, le licenze e ricreino l'oligopolio sulle infrastrutture, tipico del loro attuale modello organizzativo.

I rischi della creazione di rendite sono alti, quand'anche si consentisse a soggetti diversi dalle compagnie telefoniche, e aventi scopo di lucro, di aggiudicarsi le licenze con il proposito di realizzare profitto sul semplice traffico. Inoltre, i costi di licenza si tradurrebbero in una specie di tassazione privata ed indiretta, scaricata interamente sui consumatori.

Restando in linea con gli obiettivi del Governo tramite lei espressi, l'accesso alla rete è un diritto di cittadinanza, un bene comune, un servizio pubblico essenziale e per questi motivi la invitiamo a riconsiderare ulteriormente la questione, poichè riteniamo che le future reti Wi-Max debbano essere gestite da soggetti pubblici o da privati ed in entrembe i casi senza scopo di lucro e sottoposti al controllo pubblico mediante Authority. Le frequenze dovrebbero essere LIBERE non soggette ad aste (che sono delle mere tasse occulte), non affidate neppure parzialmente alle compagnie telefoniche né a soggetti con scopo di lucro (che creerebbero inaccettabili ed anacronistiche rendite di posizione).

Il finanziamento dell'infrastruttura potrà prevedere un limitato canone. Gli utenti, infatti, anche se fosse fissato un canone a parziale copertura dei costi, non dovrebbero sobbarcarsi con esso anche gli oneri per ottenere le licenze sulle frequenze ed i "profitti di posizione" dell'aggiudicatario ma soltanto concorrere al pagamento dell'infrastruttura e dei suoi costi di gestione.

La Gestione nei singoli Comuni è sicuramente ipotesi di conquista democratica e di civiltà: Il valore morale di una partecipazione dei Comuni è notevole.

A lei sig. Ministro chiediamo di sostenere innanzi al Governo che il WiMax, una tecnologia d'avanguardia per la produzione di servizi accessibili al cittadino, servizi di pubblica utilità, non cada in mano ai soliti gruppi di affaristi, che ne renderebbe l'accesso troppo costoso per i cittadini.

Sicuri che l'importanza della questione sia chiara a tutti, La ringraziamo anticipatamente per l'attenzione che vorrà prestare

Cordiali saluti

Firma

paolo.gentiloni@comunicazioni.it

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