Dall'alimentazione al globale


Che anno era? Il 1977! Quanto tempo è passato. Possiamo iniziare con... "C'era una volta" un desiderio nell'aria. E quel desiderio si è materializzato a Bologna, proprio in quell'anno, dove si erano dati appuntamento giovani provenienti da tutta Italia. Quasi per magia ci si trovò accanto un movimento interessato all'alimentazione naturale, alla medicina non convenzionale, a uno stile di vita solidale, non competitivo e in armonia con la natura. Mille proposte da cui prese corpo il progetto di mettere in piedi una rivista: TAM (Terra, Alimentazione, Medicina), poi modificato in Aam Terra Nuova (Agricoltura, Alimentazione, Medicina... e proposte di vita).A distanza di tempo, Aam Terra Nuova continua a rappresentare un insostituibile strumento di controinformazione su medicine non convenzionali, alimentazione naturale, energie rinnovabili, ricerca interiore, agricoltura biologica, ambiente ed ecologia, ma anche un punto di riferimento per tutti coloro che intendono dare priorità all'essere rispetto all'avere e trasformare la propria vita in maniera consapevole e nel pieno rispetto della natura.Un altro obiettivo della rivista è quello di collegare tra loro le diverse realtà ed esperienze dell'area eco-biopacifista, dai primi coordinamenti regionali per l'agricoltura biologica, alla Rete italiana dei villaggi ecologici, dal primo consorzio nazionale dei negozi di alimenti naturali alla Rete bioregionale italiana. Oggi la rivista da bimestrale è diventata mensile, ha 80 pagine e ai temi originari si sono aggiunti bioarchitettura, tecnologie dolci, bioregionalismo, musica, sessualità, scienze olistiche, finanza etica, ecoturismo. Un universo palpitante, in grande crescita, che ogni mese anima le pagine delle Comunicazioni, con centinaia di annunci riguardanti corsi, seminari, convegni, consulenze, offerte di lavoro, proposte di vacanze, fiere, mercati, scambio casa, ecomerci, ... o più semplicemente appelli a sostegno di questa o quella nuova iniziativa.

1 commento:

  1. Serenetta Ciarrapico

    http://dagospia.excite.it/articolo_index_38695.html

    Apprendiamo da Dagospia alcune notizie sul candidato sindaco per Roma Serenetta Monti, per conto della lista di Grillo.
    Il fatto interessante non è che lei abbia forse difeso come delegato sindacale uno squallido “tombarolo” bensì la sua estrazione ideologica di “ultrasinistra”, almeno stando a Dagospia.
    Ci chiediamo cosa una sindacalista di ultrasinistra possa fare per la città di Roma. Se sarebbe in grado di fare lavorare la pletora di dipendenti comunali ultraassenteisti come dimostrato da recenti statistiche.
    Naturalmente la risposta è NO.
    I comunisti sono ovunque i DIRETTI responsabili dello sfascio della pubblica amministrazione difendendo a spada tratta ogni genere di privilegio degli statali, dall’assenteismo cronico alle pensioni-baby.
    Se la Serenetta diventasse sindaco dell’Urbe probabilmente la prima cosa che farebbe sarebbe assumerne nel “pubblico” il suo parentado, come di norma avviene alle basse latitudini. E magari pure qualche membro della numerosa famiglia di Beppe Grillo.
    Uno dei maggiori problemi di Roma città è l’immigrazione incontrollata a cui si deve, puntualizzato anche dal Papa, il recente degrado. La cui criminalità indotta sta scocciando alquanto i cittadini romani. Se la psicobuffoncella fosse sindaco probabilmente la seconda cosa che farebbe è dare agli stranieri il diritto di voto per “favorire l’integrazione”, naturalmente. E vietare ai giornali di dare notizie di cronaca in cui gli immigrati siano protagonisti in negativo perché “non è vero che la criminalità è cresciuta”.
    Nella presentazione della lista in diretta web nessun riferimento all’immigrazione clandestina, al licenziamento dei dipendenti comunali assenteisti ma solo vaghi riferimenti retorici alla “sicurezza”, viabilità, “dematerializzazione” (!) come qualsiasi altro partito della “casta”.
    Ma SOPRATTUTTO, nessun accenno alla DEMOCRAZIA DIRETTA ossia fare votare i “cives romani” tramite referendum comunali VINCOLANTI sulle materie d’interesse cittadino.
    Le tasse locali solo ingrosserebbero per sostenere l’enorme spesa per mantenere immigrati e sprechi municipali.
    Naturalmente chiuderebbe discariche e bloccherebbe i progetti degli inceneritori. Tanto coi soldi del pantalone padano la mondezza la farebbe incenerire in Germania.
    Che si mettono il cuore in pace i romani.
    Niente di nuovo rispetto a che a Roma fosse eletto un fascista stile Ciarrapico o un primo cittadino del “ticket ultravaticano” Rutelli-Veltroni.

    Canna-Power Team

    Messaggio n°240 del 16/03/2008

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    il sito anti-italiano per eccellenza

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