Associazione VAS Onlus: Rifiuti zero

VAS è l’acronimo dell’associazione ambientalista Verdi Ambiente e Società, una Onlus nata nel 1991 come soggetto attivo, nelle strategie nazionali ed internazionali, per la difesa dei diritti ambientali. VAS è riconosciuta come associazione ambientalista dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare ed è iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Partendo dalla tutela e valorizzazione della natura, dai valori dell’ecopacifismo, della biodiversità, dei beni comuni.

I circoli VAS in Italia

Rifiuti zero

I rifiuti urbani costituiscono un serio problema attualmente per la vita delle città in Italia, soprattutto per quelle medie e grandi.

Le difficoltà nascono principalmente dai rifiuti prodotti dalle famiglie in quanto contengono percentuali di componenti tossiche che pregiudicano per esempio il riutilizzo della frazione organica ottenibile con la raccolta differenziata.

Anche le plastiche miste contenute nei rifiuti, costituite da una serie numerosissima di polimeri diversi, hanno un mercato di riutilizzo molto esiguo e circoscritto alla produzione di materiali strutturali (poco resistenti) utilizzato nell’arredo urbano; potrebbero invece, per esempio, essere molto richieste alcune tipologie di plastiche come il PE e il PET se raccolte separatamente dalle altre plastiche e da altri materiali estranei, perchè attraverso il procedimento tecnologico del “mechanical recycling” possono direttamente essere riutilizzate al posto del materiale originale.

Le componenti merceologiche che hanno una percentuale più alta di riciclaggio sono principalmente la carta e il vetro, ma anche in questo caso il riutilizzo nella produzione è soggetto alle variabili condizioni di mercato che lo rendono più o meno appetibile.

Ogni componente merceologica quindi può appartenere ad una filiera separata di recupero se possiede sufficiente qualità di purezza, se le condizioni di mercato non sono penalizzanti rispetto ad altre fonti di approvvigionamento e se la regione di appartenenza possiede gli impianti tecnologici e di produzione capaci del loro assorbimento.

E’ chiaro che il contributo anche economico fornito dal servizio pubblico può ovviare a situazioni di difficoltà , ma sovente succede che proprio per ragioni economiche la non elevata qualità del sistema di raccolta non permette di raggiungere percentuali elevate di riciclaggio.

Le amministrazioni regionali e comunali competenti dovrebbero favorire la nascita sul territorio di filiere di riciclaggio che si sostengano il più possibile col proprio bilancio.

Invece tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbero impegnarsi al massimo per garantire la raccolta di tutti i rifiuti pericolosi che vengono prodotti in ambito urbano e in particolar modo dalle famiglie. I rifiuti pericolosi oltre a costituire un pericolo incombente per la salute delle comunità urbane e dell’ambiente hanno un ulteriore effetto perverso nel limitare le percentuali di riciclaggio delle differenti frazioni ottenibili con la raccolta differenziata.

Riteniamo quindi che le amministrazioni pubbliche debbano investire largamente:
- nella raccolta separata dei rifiuti pericolosi,
- nella raccolta porta a porta dei rifiuti organici,
- nell’aumento della frequenza della raccolta dei contenitori della raccolta differenziata,
- nelle campagne di informazioni rivolte al pubblico.

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